mercoledì 2 maggio 2012

IVIE nei media

Cari lettori,


le soluzioni prospettate al problema IVIE finora sembrano essere 2. La prima, fare ricorso alla Corte Europea individualmente. Personalmente credo sia la soluzione meno efficiente ed efficace. La seconda, fare un ricorso di massa, istituendo una qualche societa' giuridica, sia essa una cooperativa, un comitato o quant'altro. Questa soluzione sembra astrusa da un punto di vista organizzativo, ma credo sia preferibile alla prima.


In questo post vorrei condividere con voi una terza opzione verso la quale ho gia' fatto il primo passo, avendo scritto la seguente email alla redazione del programma Servizio Pubblico di Michele Santoro:


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Spett.le Redazione di Servizio Pubblico

mi chiamo ER, creatore del blog http://immobiliestero.blogspot.it/

Vorrei segnalare il mio blog che e' forse il piu' visitato da quei tanti italiani e stranieri residenti in Italia tartassati da un'imposta voluta dal governo Monti ritenuta dai tanti un pizzo di stato.  Questa famigerata tassa e' l'IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili Esteri), che altro non e' che un'IMU per chi possiede un immobile all'estero, ma con diverse aggravanti, la piu' eclatante delle quali, a mio avviso, e' la sua modalita' di calcolo.

Diversamente dall'IMU che prevede una tassazione dello 0.76% sul valore catastale dell'immobile, nel caso dell'IVIE la stessa (0.76%) viene calcolata in base al valore d'acquisto, valore che, notoriamente, e' di gran lunga superiore a quello catastale. Nel mio caso specifico, per il mio appartamento in Inghilterra che ho comprato per 185.000 sterline, dovrei pagare un'imposta di circa 1500 euro (anche se non so al cambio quale valore sara' applicato, quello al momento dell'acquisto o quello del giorno in cui paghero', se la paghero', l'imposta? O che altro?).
Inoltre, nel caso in cui non dovesse esistere un atto di acquisto (per esempio un immobile ereditato), il valore di riferimento sara' quello di mercato. La domanda che mi pongo e': chi stabilisce tale valore visto che puo' variare considerevolmente in base all'ubicazione, lo stato dell'immobile ecc.?

Credo che questa premessa evidenzi un'ulteriore falla, tanto da ritenerla incostituzionale nella misura in cui contribuenti nelle stesse condizioni vengono trattati diversamente. Per esempio, chi ha acquistato un immobile come il mio 10 anni fa, lo ha pagato molto meno, quindi dovra' un'imposta nettamente inferiore a quella cui vado incontro io. Altro esempio, ancora piu' evidente, un cittadino italiano verra' tassato sul valore catastale dell'immobile, un altro cittadino italiano (e  straniero) sul valore d'acquisto o in mancanza (se l'avessi ereditato), sul valore di mercato.

Non mi dilungo oltre, sebbene ci siano altri aspetti e violazioni da considerare, come ad esempio il fatto  che l'imposta viola la libera circolazione dei capitali sancita dall'articolo 63 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, in base al quale «sono vietate tutte le restrizioni ai movimenti di capitali tra Stati membri, nonché tra Stati membri e paesi terzi». Ulteriori informazioni circa la sicura iniquita' e presunta incostituzionalita' dell'IVIE sono presenti nel mio blog che in tre mesi conta oltre 8.000 visite di italiani e stranieri residenti in Italia.

Credo che la questione IVIE, al momento poco nota al grande pubblico, ma che tocca diverse migliaia di cittadini, sia un tema-vergogna che meriti di essere pubblicamente denunciato sui media, e ritengo che Servizio Pubblico sia un ottimo trampolino per lanciare il messaggio al poco amato governo dei tecnici.

Ci premo ad aggiungere che non sono ricco, sono un 38enne disoccupato, sposato e padre di due bimbi (2 anni, 6 mesi). In Inghilterra, da dove sono appena tornato dopo  12 anni di permanenza, ho avuto l'opportunita' di acquistare questo piccolo immobile per il quale pago un mutuo di 125.000 sterline (ergo sono proprietario di un terzo dell'immobile). Il modesto affitto che percepisco dall'immobile e' l'unica garanzia che speravo di avere per assicurarmi un minimo di sostentamento ora che sono tornato a Palermo con la famiglia, e una piccola pensioncina in futuro, visto che non credo che la mia generazione sara' tanto fortunata come le precedenti in quanto a pensione.  L'IVIE per me, come per tanti altri e' una dannosissima batosta. Io non ci sto.



ER


PS: scusate gli apostrofi, ma scrivo con tastiera inglese.
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Esorto tutti i lettori di questo blog a mandare un'email alla redazione di Servizio Pubblico (per iniziare) redazione@serviziopubblico.it - affinche' la questione IVIE venga discussa pubblicamente in quanto ritenuta ingiusta da noi cittadini. Chiediamo un dialogo diretto con la politica, possibilmente con Monti stesso (!), e' nostro diritto e dovere farci sentire, senza troppe seccature di andare incontro a spese legali, consulenze fiscali, creazione comitati, ricorsi alla corte Europea ecc. L'IVIE e' una tassa ingiusta, una delle tante, come e peggio della scandalosa IMU sulla prima casa.

Piu' saremo a scrivere, prima ci chiameranno. Concentriamo le energie e confrontiamoci con chi (non) ci rappresenta. NO IVIE

ER




22 commenti:

  1. Sono daccordo con l'iniziativa e scriverò anch'io al programma di Santoro.
    Volevo però sapere, se possibile, se esiste una terza via e cioè riportare l'immobile nell'opportuna casella ma mettere importo zero e quindi non pagare, ed in seguito quando arriverà l'accertamento contestarlo in quanto norma incostituzionale, è praticabile secondo voi?
    Duilio

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  2. Sull'argomento "IVIE nel Regno Unito", ho rielaborato alcuni commenti che avevo fatto sul gruppo facebook NO IVIE in un unico post: http://ale.riolo.co.uk/2012/05/ivie-nel-regno-unito.html

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  3. Riporto qui il post:

    IVIE nel Regno Unito

    Nel Regno Unito non esiste il Catasto, o almeno non esiste con quel nome. I diritti di proprietà sono generalmente, ma non sempre, registrati nei Land Registry (e ce ne sono 3, uno per l'Inghilterra e il Galles, uno per la Scozia, e l'altro per l'Irlanda del Nord), mentre le valutazioni degli immobili o dei terreni per conto del governo, che li usa per ragioni fiscali e per le prestazioni sociali, vengono effettuate dalla VOA (Valuation Office Agency), che è un'agenzia della HMRC, l'agenzia delle entrate britannica.

    La valutazioni della VOA sono ferme ai valori del 1 Aprile 1991 in Inghilterra, e del 1 Aprile 2003 in Galles. La discrepanza è dovuta al fatto che la Council Tax si paga sulla base di queste valutazioni, e dopo aver visto gli effetti della rivalutazione effettuata in Galles, i politici si sono resi conto che chiunque si renda responsabile di una rivalutazione in Inghilterra, molto probabilmente straperderà le successive elezioni nazionali, e quindi procrastinano.

    Usando le valutazioni della VOA, l'IVIE verrebbe a costare molto di più a chi possiede immobili in Galles rispetto a chi li possiede in Inghilterra. La ragione, oltre ai 12 anni intercorsi tra le 2 valutazioni, è che il 1991 è anche coinciso con il precedente crack del mercato immobiliare, per cui le valutazioni sono veramente basse, sia rispetto ai trend storici, sia rispetto ai valori odierni. Per fare che un esempio, gli appartamenti da 200m2 a Mayfair che passano di mano per 8-10 milioni di sterline, saranno valutati probabilmente 200-300 mila sterline.

    Questo premesso, se la Council tax venisse considerata come detraibile (e non possiamo esserne assolutamente certi, perché è una tassa, non un'imposta, ed include il pagamento di servizi come la gestione dei rifiuti), ed utilizzando le valutazioni della VOA, praticamente l'IVIE per immobili in Inghilterra non dovrebbe pagarla nessuno o quasi.

    Il motivo è quello che rispetto alle valutazioni della VOA, la CT generalmente ben più elevata dello 0.76%.

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  4. In dettaglio, ai fini della valutazione della CT, in Inghilterra gli immobili vengono divisi in 8 bande. Ho fatto i conti, e con gli importi medi della CT, le prime 7 bande sono tutte più care dell'IVIE (fatto 100, si va dal 559% della banda A, al 115% della banda G).

    Caveat: i conti li ho fatti sugli importi medi della CT, che però vengono decise a livello locale, e variano molto. A Wandsworth, che è l'ente locale con la CT più bassa (quindi il caso limite peggiore per quanto riguarda la detraibilità per l'IVIE), le prime 5 bande mi vengono più care dell'IVIE, la sesta banda meno cara ma di centesimi, quindi dentro la franchiga di 200 Euro, e per la settima banda (G) mi veniva un'IVIE di 825 Euro.

    Per quanto riguarda l'ottava banda (H), nel caso medio generale mi venivano in franchigia immobili fino ad una valutazione VOA da £355 mila, ma ovviamente andrebbe visto caso per caso, perché dipende dall'importo della CT in una determinata località.

    A questo punto val la pena di ripetermi: facendo delle prove, più sopra maggiori dettagli, praticamente mi viene che, se si verificano 2 ipotesi tutto sommato abbastanza ragionevoli (Concil Tax considerata detraibile, e valutazioni della VOA utilizzate per calcolare l'IVIE), l'IVIE sugli immobili in Inghilterra, tranne casi limite, non la dovrà pagare praticamente nessuno (le uniche eccezioni sono alcuni immobili in banda H, che comunque valgono generalmente svariati milioni di Euro, ed alcuni immobili in banda G in quelle, poche, zone dove la Council Tax è molto bassa).

    Nella generalità dei casi, immobili dalla banda A alla F non dovrebbero pagare, quasi tutti quelli in banda G nemmeno, e probabilmente qualcuno in banda H se la potrebbe pure scampare (sempre con le 2 ipotesi di cui sopra).

    Ad ogni modo, calcolata sulle valutazioni della VOA, l'IVIE per gli immobili in banda G o H è praticamente il 10% o meno rispetto a quella calcolabile dai valori di mercato! E con "praticamente il 10% o meno" intendo scontata almeno del 90% (cioé stile 1000 Euro invece di 10 mila Euro).

    Il punto principale diventa quindi capire se l'AdE riterrà "catastali" le valutazioni della VOA (che sono quelle utilizzate per fini fiscali nel Regno Unito), e se riterrà un tributo patrimoniale la Council Tax.

    Devo ammettere che comunque a mio parere l'IVIE mi appare come un vespaio di potenziali incostituzionalità.

    Qualche giorno fa a pranzo discutevo con un collega italiano di una terza persona, residente nella Repubblica Italiana, che ha un portafoglio immobiliare di 21 unità, tutte in Inghilterra, tutte in fascia A, B o C. Con l'interpretazione di cui sopra, questa persona praticamente non dovrebbe pagare un copeco di IVIE, mentre ad esempio potrebbe doverla pagare il tunisino residente nella Repubblica Italiana, magari in affitto in un tugurio nel Bel Paese, che possegga un immobile dal valore di poche decine di migliaia di Euro in un sobborgo di Tunisi. Non credo sia moralmente e costituzionalmente sostenibile un tributo che permetta scenari simili.

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  5. Grazie Aledeniz. Io su quella casa non pago Council Tax che e' a carico dell'inquilino. Tuttalpiu' potrei aumentare loro l'affitto e farmi io carico delle council tax. Ad ogni modo, la mia e' una questione di principio, ritengo che nessuno debba pagare l'IVIE, cosi' come l'IMU sulla prima casa.

    Rinnovo l'invito ad inviare una email a Servizio Pubblico e di informare il blog dell'avvenuto invio, cosi che possa monitorare l'andamento di questa iniziativa. Chiedo anche il favore di indicare l'indirizzo del blog nell'email che spero manderete alla redazione di Servizio Pubblico.

    Resto in attesa dei vostri feedback

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    1. Inviata mail a Serviziopubblico con indicazione indirizzo del blog.
      Ciao

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    2. @Ermanno: questa della responsabilità del pagamento della council tax apre un altro vaso di Pandora (i Britannici direbbero qui "can of worms").
      La legge Britannica sul punto è chiarissima, la responsabilità cade a cascata su una serie di figure individuate da Local Government Finance Act 1992, s 6(2), che puoi leggere qui: http://www.legislation.gov.uk/ukpga/1992/14/section/6. Il semplice proprietario non residente è responsabile soltanto come ultima sponte ("he is the owner of the dwelling", riportato dal paragrafo (f) della sottosezione (2)), usualmente quando la proprietà è sfitta (anche soltanto per 1 giorno).
      Il fatto che un proprietario decida autonomamente di pagare di sua sponte la CT, ricaricandola o meno sull'affitto dell'inquilino, non cambia il punto che secondo la legislazione Britannica, esso non sia direttamente responsabile per il pagamento della CT, in quei giorni in cui uno o più inquilini siano residenti nell'immobile. Devo aggiungere che da quella che è la mia comprensione dell'argomento, il proprietario non è responsabile in solido nemmeno se un inquilino residente manchi di pagare la CT (al massimo, dovrà dimostrare di non essere stato residente in quei giorni, e che lo sia stato l'inquilino, in genere dovrebbe bastare il contratto d'affitto).
      D'altro canto, l'agenzia delle entrate Britannica, la HMRC, è chiarissima nel presentare la CT come una tassa patrimoniale ("It is a property based tax", "The council tax is a tax on property", vedi http://www.hmrc.gov.uk/manuals/bimmanual/bim46840.htm), per cui dovrebbe sorgere almeno il dubbio che il legislatore Britannico abbia inteso apporre la responsabilità del pagamento all'inquilino residente, piuttosto che al proprietario, in fuzione di sostituto d'imposta nei confronti del proprietario stesso, almeno per una qualche porzione del tributo in questione, e che abbia evitato il trasferimento a cascata di responsabilità in caso di mancato pagamento da parte dell'inquilino per incentivare i proprietari a scegliere di proporre i propri immobili nel mercato delle locazioni.
      Parlavo di vaso di Pandora perché ovviamente non è chiaro chi deve decidere se l'inquilino sia o meno sostituto d'imposta, anche soltanto parzialmente, e nell'impossibilità di differenziare tra parte patrimoniale e parte non patrimoniale della CT, se sia effettivamente lecito portare a credito d'imposta l'intero addebito della CT, anche se legalmente o praticamente responsabilità dall'inquilino, chiunque sia che abbia effettivamente pagato il tributo in questione.

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  6. Grazie sempre Aledeniz. Sembra tutto cosi' complicato, a can of worms, hai detto bene. Non si capisce come dovro' comportarmi al momento della dichiarazione dei redditi, ancora il modello RW neanche l'ho visto e ho paura, conoscendo l'Italia, che lo trovero' incomprensibile. Ci manca solo che devo prendermi un commercialista per una sciocchezza del genere. Spero qualche altro lettore si prendera' la briga di scrivere a servizio pubblico per denunciare l'assurdita' di questa imposta. Rinnovo i ringraziamenti. Keep reading!

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    1. Two cans of worms....nel quadro RW per quanto ne so si deve mettere il valore reale della casa all'estero (se acquistata abb. recentemente quello che risulta dal contratto, altrimenti....non so)
      mentre la base sper l'IVIE va indicata nel quadro RM ("inventata" appositamente per questo scopo) e
      se per l'Inghilterra si prende la valutazione VOA i due valori sono MOLTO diversi. Il mio appartamento a Islington ha un valore di mercato che da anni appare nel mio UNICO quadro RW ed il valore VOA
      è di gran lunga inferiore....come reagirà l'AdE in caso di controllo ? Ho comunque deciso di pagare
      l'Ivie sul valore VOA - poi si starà a vedere.

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    2. Salve.
      Anche io possiedo un piccolo appartamento in Inghilterrra, acquistata nel 2010 quando i prezzi erano molto alti. Quindi siamo soggetti a pagare l'IVIE. Anche io ho dichiarato il valore di acquisto sull'unico nel 2011.

      Leggo con molto interesse la discussione sul valore dato dalla VOA, ma se ho ben capito dal web di questa agenzia, un valore non viene assegnato in automatico, ma su richiesta, e solo quando l'immobile viene affitato per più 140 giorni all'anno.

      Sarei interessata a sentire le vostre risposte in merito - vorrei sbagliarmi sull'assegnazione del "rating" della VOA ...

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    3. @Janet, per quanto ne so, tutti gli immobili nel Regno Unito devono essere valutati per fini fiscali. La VOA valuta tutti gli immobili residenziali e commerciali in Inghilterra e Galles. Quando paghi la Council Tax, la banda l'ha decisa la valutazione della VOA. Hai provato a cercare la banda del tuo immobile su http://www.voa.gov.uk/cti/InitS.asp?lcn=0?
      Ad ogni modo, se sei anche cittadina Britannica, ti consiglio di contattare il tuo MP ed il tuo MEP, ci sono diversi aspetti di questa IVIE che andrebbero valutati attentamente in sedi bi e multilaterali.

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  7. Vi espongo il mio caso. Risiedo in Svizzera dal 2003, iscrito all'AIRE. Nel 2010 acquisto una casa a 3 km dal confine con l'Italia, lavorando a Milano, riesco così a fare il pendolare.
    La casa è costata 800.000 FRS di cui FRS 600.000 tramite mutuo ipotecario che in Svizzera non è mai rimborsabile per i 2/3 del valore della casa. Cosi' su circa FRS 500.000 di mutuo paghero' sempre solo gli interessi.....in poche parole "sostanzialmente" la casa è della banca...
    Ora è arrivata la doccia fredda dell'IVIE che mi risulta, ma chiedo a voi una conferma, per gli immobili in Svizzera sarà pagata interamente per lo 0,76% sul valore d'acquisto dell'immobile, non considerando il mutuo!!!
    Ho calcolato che paghero' FRS 6.080 pari a ca.EURO 5.067 (= EURO 422 AL MESE). VI SEMBRA EQUO ? MA PERCHE' SE AVESSI COMPRATO LA CASA AL DI LA DEL CONFINE AVREI PAGATO SOLO LO 0,4% DEL VALORE CATASTALE ???? (ossia ca. 800 euro all'anno in quanto prima casa) ??? Alcune considerazioni:
    1) Ma dove è finito il principio della libera circolazione delle persone sancito dal trattato bilaterale tra Svizzera ed EU del 2002 ? ed in base al quale mi è permesso di risiedere ed acquistare una casa in Svizzera anche se non vi lavoro ???
    2) perchè il decreto di aprile che mitiga il valore imponibile al valore catastale è valido solo per i paesi EU od aderenti al SEE ? Il trattato bilaterale sancisce che la svizzera pur non facendo parte dello SEE prevede stessi diritti e normativa . Perchè il governo "tecnico" si è dimenticato del trattato bilaterale Svizzera-EU nell'ultimo decreto ?
    3) I veri evasori od esportatori di capitali oltre che magnati vari che acqusitano case in Svizzera per le finalità piu' diverse lo fanno tramite societrà ed in questo caso non sono minimamente toccati dall'IVIE. Vi sembra giusto?
    4) L'ignoranza del nostro governo "tecnico" è abissale perchè quando si introduce un'imposta patrimoniale quale l'IVIE (unica vera patrimoniale esistente in Italia....) si deve considerare sia il valore dei beni da tassare sia i debiti per acqusire tali beni e pagare sulla sostanza netta. Questa cosa succede in Svizzera dove pago l'imposta patrimoniale sulla differenza fra valore CATASTALE e valore del mutuo ed è un importo assai limitato all'inizio del mutuo!!
    Sono veramente schifato ed indignato !!!!

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  8. da informazioni ufficiali ho avuto la notizia che il Decreto n.16 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.52 de 2.3.2012 (e sul quale c'è comunque un gran silenzio......!forse x la vergogna dell'ennesima gaffe dei ns governanti...)riporta la seguente novità : L'imposta di cui al comma 13 è stabilita nella misura dello 0,76 per cento del valore degli immobili. L'imposta non è dovuta se l'importo, come determinato ai sensi del presente comma, non supera euro 200. Il valore è costituito dal costo risultante dall'atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l'immobile.
    Per gli immobili situati in Paesi appartenenti alla Unione europea o in Paesi aderenti allo Spazio economico europeo che garantiscono un adeguato scambio di informazioni, il valore è quello catastale come determinato e rivalutato nel Paese in cui l'immobile è situato ai fini dell'assolvimento di imposte di natura patrimoniale e reddituale o, in mancanza, quello di cui al periodo precedente.»;
    a fronte di quanto su scritto chi appartiene un appartamento in Francia deve calcolare questa benedetta IVIE sul valo re catastale utilizzato x il calcolo della taxe foncière,potete darmi qualche conferma??? Grazieeeee Giselda.

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  9. Ho letto l'articolo riportato su WKI, che mi sembra spieghi molto bene che questa "IVIE" non ha ne capo ne coda e non è giustificabile in alcun modo, incostituzionale, contro i trattati internazionali e piena di vizi di forma.
    Davanti a questa nefandezza, mi chiedo se non è veramente possibile fare qualcosa congiuntamente.
    Leggo anche che molti si stanno ponendo il problema di pagare, ma pagare cosa? Il pizzo?

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    1. Sono straniero comunitario i risidente in italia da qualche anno, ho casa mia in Polonia dove già pago le mie tasse, qui pago su la busta paga.
      Italia NON a dirito di toccare qualcosa di mio a POLONIA. IO NO PAGO CA....O NIENTE a queta M...A di italia e a fine anno torno a casa mia.

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  10. Io non smettero' mai di ripeterlo, l'azione congiunta e' la cosa migliore che possiamo fare, ma se nessuno aderisce c'e' poco da congiungere. Ci servono avvocati e commercialisti. Chi se la sente di mandare avanti la causa? Aspetto notizie.

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  11. Caro Ermanno, il ragionamento che hai fatto è convincente. E' il caso di iniziare queste cause. Sono pronta a iniziare anche io le operazioni.
    Maria Giovanna

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  12. Benissimo Maria Giovanna, ne daremo risalto in un post specifico. Come proponi di muoverci? Dal mio punto di vista dobbiamo prendere due strade parallelamente:

    1) dare risalto sui media (come da post)
    2) iniziare azione legale congiunta (e qui Maria Giovanna, sei tu il nostro mentore)

    Se ci muoviamo bene ci sara' da divertirsi. In un periodo in cui si fa un gran parlare dell'IMU sulla prima casa, la nostra protesta NO IVIE (piuttosto sconosciuta nel dibattito pubblico) credo possa essere un interessante argomento da condividere in TV coi milioni di indignati. I giornalisti amano questo tipo di dibattiti. Tutto a nostro vantaggio. Battiamo il ferro finche' e' caldo, al momento e' rovente!!!

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  13. Ermanno,
    1. Per l'aspetto mediatico, potremmo dire le cose che abbiamo discusso in
    questi mesi, su queste pagine.
    2. Certamente interesserà sapere se il ricorso è fattibile (come abbiamo
    sostenuto) e che percentuali ci siano per il suo accoglimento. (cosa che non possiamo prevedere)
    Detti questi punti essenziali della questione, se vuoi puoi sempre chiamarmi
    ai numeri che ti ho dato. E lo stesso possono fare coloro i quali siano
    interessati al ricorso.
    Saluti Maria Giovanna

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  14. Ho letto con interesse le vostre considerazioni . I miei genitori hanno comprato una casa in Galles e si sono trasferiti da un mese per abitare vicino a mia sorella.
    Cerco di aiutarli per l'IVIE ma non ci si capisce veramente un bel niente. Certo l'incapacità dei nostri governanti a fare le leggi è tremenda. Sono favorevole al ricorso, ma per l'avvicinarsi della scadenza prossima che bisogna fare? intanto pagare?
    E poi il credito di imposta generato dall'IVIE sarebbe riconosciuto dal Regno Unito? Grazie

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  15. Scusate qualcuno ha idea di cosa di debba fare adesso? Io pensavo di non pagare , visto anche che qui ormai pare che salti anche l'UE e lo stesso Euro, ma viste le sanzioni assolutamente atroci sono veramente in crisi, sono comunque assolutamente intenzionato a fare ricorso l'Avv. Villari può dirmi come procedere? Ovviamente dovendo quello che è dovuto.
    Grazie
    Duilio

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  16. da ignorante , non vi è una legge che le tasse si pagano in un solo stato, quindi chi paga nel regno unoito non le deve pagare in in un altro stato.

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